I ruoli delle donne nelle società che cambiano

Author di Domenico Panetta

È innegabile che oggi si sta assistendo a forti instabilità sia sul piano planetario sia negli equilibri all’interno dei singoli paesi e delle diverse classi sociali. Nuove entità politiche, militari, economiche, strategiche etc. nascono o si rafforzano; altre iniziano processi di indebolimento che fanno presagire la loro prossima fine: si stanno, cioè, ponendo i presupposti per cambiamenti epocali sconvolgenti, veri e propri terremoti che riguardano ogni stato precedente. I confini territoriali stessi vengono messi continuamente in discussione.

Anche gli assetti delle famiglie non appaiono più in grado di reggere, con le certezze di prima, alle richieste di nuovi equilibri nei rapporti fra uomini e donne. La famiglia patriarcale, che ha retto per alcuni millenni alle spinte disgreganti, ormai non può più rappresentare un modello da emulare e riproporre. Donne e uomini non si riconoscono più nei tradizionali ruoli che venivano attribuiti loro solo sulla base della differenza di genere.

La parità fra i sessi è stata, da tempo, sancita, a livello normativo. Ad accelerare i processi di emancipazione delle donne sono stati, nel tempo, il miglioramento delle generali condizioni di alfabetizzazione e del livello culturale medio e, soprattutto, l’affermarsi del lavoro femminile, che ha progressivamente portato le donne sempre più lontano da casa e dalle famiglie di origine, accrescendone il potere decisionale rispetto alla gestione della propria vita e riguardo ai contesti nei quali venivano a operare. La possibilità di procurarsi autonomamente delle fonti di reddito e di occupazione ha, infatti, aiutato le donne a liberarsi dal giogo della subordinazione alla dipendenza economica dal “maschio”.

Il momento attuale va esaminato attentamente alla luce dei recenti cambiamenti: i prodotti del passato non sempre incontrano il mutato gusto dei consumatori di oggi e il mercato alimenta, pertanto, nuovi tipi di produzioni; inoltre, in ambito lavorativo, si cercano e si creano professionalità nuove, che potrebbero venire incontro anche all’aumento progressivo della ricerca di occupazione da parte delle donne.

Se teniamo conto del fatto che l’intelligenza artificiale tende a occupare spazi finora riservati al lavoro manuale, possiamo facilmente immaginare che nel futuro non sarà la capacità fisica a fare la differenza tra la forza lavoro sul mercato, ma saranno le doti intellettuali, la tenacia nel perseguire una solida formazione di base, la disponibilità all’aggiornamento costante, l’elasticità mentale e la capacità di adattamento, tutte condizioni che possono garantire pressoché a chiunque uguali opportunità di accesso al mondo del lavoro.

Ben vengano, certo, le politiche di sostegno ai redditi più bassi, ma si tenga presente che non possono essere quelli i percorsi da privilegiare per debellare la povertà e sconfiggere l’impoverimento delle aree più povere del Paese e del pianeta.

Il ruolo delle donne, in questo frangente storico, è di fondamentale importanza, specie nei paesi più svantaggiati dal punto di vista culturale e tecnologico: in ogni tipo di società, l’istruzione può contribuire a formare delle madri che allevino i loro figli nel profondo rispetto dell’Altro, della persona, indipendentemente dal suo sesso, dal suo orientamento sessuale o dal suo credo religioso, insegnando loro che l’intercambiabilità dei ruoli oggigiorno rappresenta una preziosa opportunità e un fattore di crescita per i nuovi nuclei, famigliari e non, che si vanno creando, e che l’emancipazione delle donne ha sempre delle ricadute positive di cui beneficia l’intero tessuto sociale.

(fasc. 18, 25 dicembre 2017)

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