I poeti
I poeti
li riconosci al primo sguardo:
indossano sempre
le borse sotto agli occhi,
ancore scure
tatuate sotto le pupille;
soffrono,
i poeti,
di una perenne assenza di sonno
perché, per scrivere,
non dormono
cercando conforto
dalla chiassosità del giorno.
I poeti, li incontri
titubanti/storditi al mattino,
sguardo perso,
mentre loro intorno
martella un ritmo convulsivo.
I poeti,
li riconosci a colpo d’occhio
sono quelli
che, atterriti,
cercano riparo
dal vitalismo mattiniero.
Arianna
Arianna si porta addosso
il peso intero della Terra,
rossa tela di ragno che lega
corpo di donna
a donna
anche a distanza
di tempo e spazio.
Arianna rassetta la stanza
e allo specchio
si scruta il volto –
l’età contenuta
non le nega la speranza:
la teca infissa
tra scapola e scapola, pensa,
diventerà
cosa consueta
e lei,
giorno dopo giorno
sempre più dolce, docile,
mansueta[1].
- I versi che pubblichiamo sono stati gentilmente concessi da Alessandra Carnovale, poetessa di cui «Diacritica» si è già occupata in passato (cfr. il numero del 25 dicembre 2017). Nata a Roma, collabora da qualche anno col circolo letterario Bel Ami e si divide tra ceramica e poesia. Ha curato un laboratorio estivo di ceramica per bambini; frequenta reading e altre iniziative artistico-letterarie. Per la ceramica ha vinto nel 2003 il primo premio del concorso indetto dalla provincia di Caserta. Per la poesia si è classificata prima al premio indetto dall’Associazione La Guglia (2016) e nel 2017 ha vinto, sempre per la poesia, il Premio Parole magiche della casa editrice flower-ed. Nel novembre 2017, proprio per flower-ed è uscita Come vento sul monte, la sua prima raccolta di poesie. Del 2018 La scorza delle parole (Buccino, Eretica). ↑
(fasc. 27, 25 giugno 2019)