Feliciano Lo Pomo è nato a Potenza nel 1961.
Ha partecipato al Premio letterario “Medico Poeta 2000”, patrocinato dall’Italian Medical Association, aggiudicandosi premi nelle sezioni “Poesia sulla riforma sanitaria” e “Liriche moderne”. Nel 2003 ha conseguito un importante riconoscimento in occasione del “Premio Internazionale di Poesia Val di Vara”, sezione “Silloge inedita”, e nel 2006 ha pubblicato la raccolta di liriche Sogni parzialmente scremati presso l’editore Grafie: il volume è stato presentato a Potenza, il 7 giugno 2007, da Gaetano Cappelli. Del 2013 Duetto. Luna e sole in concerto, con liriche di Feliciano Lo Pomo e Lucia Barbanera, edito da ANDA Cultura (Associazione Nazionale Diversamente Abili).
Per gentile concessione dell’autore, pubblichiamo quattro suoi inediti ispirati a eventi di cronaca recente.
Io non ho paura
Io non ho paura
tra margherite viola e teneri germogli
accarezzo persino i calabroni come timidi gattini
e mi sento parte di loro
sfondo puro nel dipinto della vita
Io non ho paura
anche se la tua ignoranza, se il tuo passo pesante
calpesta ogni piccola luce
ogni onda non è vana nella foce
lascia il sale prima di andare
E non ho paura di te
tempo maledetto
che asciughi il sudore della roccia
irridendo il mio sorriso
tu sarai sconfitto per sempre
e non avrai orma del tuo nulla
Se ho paura
Se avrò paura
Io non ho paura
La strada degli ulivi
Quante lune
avete interrotto
irridenti
ulivi secolari
quanti venti onnipotenti
avete umiliato
rendendoli brezze amichevoli
quanti cuori avete placato
di rabbia e d’amore
guardiani discreti
della solitudine
tra questi nodi
tra queste trame
vedo percorsi
tracce contorte
faticose a seguire
ma deboli
significanti
nascondono
pezzi del segreto
Sono capace di silenzio
davanti a voi
terra rossa nei miei piedi
profumo di erbe raspanti
e colata di stelle
a inumidire l’anima
Morte annunciata
Sole assoluto
nelle terre di zio Michele
neri e bianchi
chinati
nel mare di pomodori
che non asciuga mai
un sorso d’acqua tra testa e gola
un breve ristoro di salice bambino
e Jamal lentamente posa
sembra sonno
la morte annunciata
Nube nera
Nube nera
spessa impenetrabile
corsa al parasole giallo
nell’estate rovente
carne bruciata
e lacrime
a fumo dissipato
intervallo soft
di pop music
e fettina di commerciale
a lambire il mojto very ice
vintage
come il telo a rombi
maltrattato dal vento
vento di disperazione rassegnata
di chi attende sempre
il ricorrente destino
tra le macerie impilate
dal doveroso rassetto
vista di cremino bianco
a ingolosire fascinosa oversize
festa on the beach
con casse da scoppio
e ballo da sballo
con “la nostra Simona”
gran finale con fuochi d’artificio
in coreografia piromusicale
da Oscar
Nove morti
bilancio provvisorio
a chiusura dell’articolo
The show must go on
(fasc. 6, 25 dicembre 2015)