Il privilegio della leggerezza: per una lettura di “Le città invisibili”

Author di Luca Marcozzi

Nella prima edizione pubblicata il 3 novembre 1972 nella collana «Supercoralli» di Einaudi, l’immagine di copertina di Le città invisibili riproduceva un dipinto di René Magritte, Il castello dei Pirenei, del 1959, raffigurante una grande roccia che galleggia sopra un mare ed è sormontata da un castello di pietra[1]. Così il dipinto surrealista rappresentava la virtù immaginativa del testo. Tuttavia cinque anni dopo, quando nel 1977 fu pubblicata l’edizione tascabile, per la copertina fu scelta un’immagine caratterizzata sì da una dimensione irreale, ma pertinente ad un più concreto progetto edilizio, per quanto utopico[2].

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(fasc. 53, 25 agosto 2024)