In una lunga lettera del 15 luglio 1974 a Giovanni Falaschi[1], che sta preparando per Einaudi un importante studio sulla letteratura della Resistenza[2] – Calvino, oltre a essere fra gli autori analizzati nel libro, è anche l’editor incaricato di seguirne l’iter redazionale –, tra le numerose correzioni, integrazioni e indicazioni di metodo, struttura e stile che Calvino dispensa al giovane studioso, troviamo anche una preziosa riflessione sul rapporto tra autobiografia e storia collettiva. Scrive Calvino che le opere dei memorialisti «appartengono a una storia privata che si aggancia alla storia pubblica, collettiva e la esemplifica, la spiega dal di dentro»[3], e l’esperienza di ciascuno «ha valore nel quadro della propria maturazione di persona umana, e diventa collettiva come esempio d’una tra le tante esperienze individuali di cui è fatto un avvenimento storico»[4]. Continua a leggere «La guerra dietro le spalle»: Calvino editore e la letteratura di memoria
(fasc. 53, 25 agosto 2024)