«All’interno d’un occhio che guarda se stesso». La teatralità di Italo Calvino fra comico e introspezione

Author di Silvia Manciati

Il rapporto di Calvino[1] con il teatro è un “territorio” in parte ancora inesplorato, fatto di silenzi e omissioni da parte dello stesso autore, di vocazioni sottese, di timidi approdi alla scena[2]. Eppure, è un rapporto che corre lungo tutta la sua carriera, benché si manifesti in forme poliedriche – dall’attività librettistica alle scritture per la radio, il cinema, la televisione, oltre alla teatralità insita nella sua produzione narrativa.

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(fasc. 53, 25 agosto 2024)

Tra lirica e melodramma: per un’edizione delle rime di Gian Francesco Busenello in rapporto alla sua produzione teatrale

Author di Maria Panetta

Giovanni Francesco Busenello (Venezia, 1598 – Legnaro, 1659)1 è conosciuto soprattutto come accademico degli Incogniti e librettista, per Gli amori di Apollo e Dafne (1640), la Didone (1641), La prosperità infelice di Giulio Cesare dittatore (1646, perduta), La Statira (1655), musicati da Francesco Cavalli, e poi specialmente per L’incoronazione di Poppea (1643), la cui musica venne composta, com’è noto, da Claudio Monteverdi. Continua a leggere Tra lirica e melodramma: per un’edizione delle rime di Gian Francesco Busenello in rapporto alla sua produzione teatrale

(fasc. 3, 25 giugno 2015)