Una parete sottile di Enrico Regazzoni (Neri Pozza, 2014) è un romanzo ampio e lento. Lo è, volutamente, come è lento il movimento centrale di una sonata o un concerto, e lo è in quel modo estenuato, sospeso, di certi adagi sinfonici mahleriani: contiene guizzi, certo, inaspettate accelerazioni, fremiti, impazienze e rulli di timpano, per così dire, ma resta pensoso, assorto, rimuginante dall’inizio alla fine.
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(fasc. 1, 25 febbraio 2015)